Testimonianze
Questo spazio è dedicato a commenti di colleghi e di amici che hanno voluto esprimere le loro considerazioni su come si sono sviluppati gli avvenimenti legali. Queste testimonianze esprimono i loro punti di vista e le loro opinioni.
Per la protezione della privacy, Philipp Bonhoeffer ha consigliato agli studenti kenioti di non rivelare completamente la loro identità in questo spazio di testimonianze. Bazil Alphonce Ouma ha scelto di fare diversamente ed è quindi stato rispettato il suo desiderio.
I due fratelli minori menzionati nella testimonianza di Victor sono stati protetti dalla famiglia per ridurre il trauma psicologico subito durante lo svolgersi degli eventi. Per questa ragione a loro non è stato richiesto di dare qui alcun contributo. Infine, uno degli studenti è deceduto nel 2012 a seguito di un tragico incidente.
Luke Zander
Il Dott. Zander FRCGP è stato un medico di famiglia per 40 anni e un Senior Lecturer nel Reparto di Cura Primaria presso il Guy’s and King’s Hospital Medical Schools di Londra. Si è sempre interessato in modo particolare all’etica medica, all’autonomia nel campo della cura materna, al rapporto medico-paziente e alla collaborazione interprofessionale, argomenti sui quali ha pubblicato molto materiale. E’ stato il fondatore del Foro Multidisciplinare sulla Maternità e sul Neonato presso la Royal Society of Medicine (RSM), ed ex-presidente della Sezione della Medicina Generale alla RSM.
Da medico di famiglia con esperienza quarantennale, impegnato sia nella cura clinica che nell’insegnamento, a studenti e neolaureati, dell’etica medica, dell’importanza del rapporto medico-paziente e delle sue qualità essenziali, ho seguito gli avvenimenti degli ultimi quattro anni con indicibile preoccupazione e tanta incredulità. Come molte altre persone che conoscono bene Philipp Bonhoeffer, ritengo che le sue azioni siano state palesemente incomprese e travisate. Per questa ragione mi sento in dovere di esprimere il mio pensiero sull’accaduto.
Conosco Philipp Bonhoeffer da più di 45 anni e l’amicizia tra le nostre famiglie risale a diverse generazioni. Di conseguenza, conosco molto bene sia lui che il suo ambiente famigliare. Si potrebbe insinuare che questa conoscenza di lunga data mi impedisca di esprimere un giudizio obiettivo. Io penso che sia proprio il contrario.
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Philipp Bonhoeffer è una persona rara, con speciali doti intellettive e grande umanità, qualità che insieme gli hanno permesso di distinguersi professionalmente in modo considerevole, sia nella cura dei pazienti, sia come pensatore altamente creativo, e sia come persona in grado di valorizzare il lavoro e la performance degli altri. E’ un uomo di grande calore umano, che si rapporta agli altri con estrema facilità, notevole naturalezza e apertura. Un’ulteriore caratteristica preziosa e significativa della sua personalità è lo spirito idealista e generoso di cui ha dato grande prova con il suo impegno nel Terzo Mondo.
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Tutti coloro che lo conoscono bene sanno e non hanno dubbi sul suo amore per il Kenya e per la sua gente, sul suo desiderio di aiutare coloro che vivono in una parte molto svantaggiata del mondo. Il suo fitto impegno nei confronti di numerosi giovani di questo paese è iniziato dopo che li aveva curati con procedure mediche salvavita basate su una tecnica da lui sviluppata e per la quale ha ricevuto grandi riconoscimenti a livello internazionale. In seguito a questo ruolo di medico curante, in numerose situazioni PB ha sentito il desiderio di continuare ad aiutarli dal punto di vista umano e finanziario per sostenerli nei loro sforzi di ricostruirsi una vita.
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Il suo spirito di generosità è stato ammirevole, perché ha comportato per PB, oltre a significativi impegni finanziari che si è assunto per conto di questi giovani, anche un considerevole sforzo, personale e continuo nel tempo, per permettere loro di raggiungere gli obiettivi che si erano posti in campo scolastico e universitario.
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Non è difficile immaginare perché delle persone esterne, con scarsa conoscenza del contesto in cui questi impegni venivano assunti, dell’ambiente in cui PB viveva e lavorava, e della dimensione umana dei rapporti che si erano instaurati, abbiano incontrato notevoli difficoltà ad apprezzare e valutare appieno la validità di questo impegno ed abbiano dato una interpretazione falsa e altamente lesiva di ciò che vedevano accadere. E’ anche possibile che ci siano state altre ragioni, più personali e forse meno altruiste, per spiegare il modo in cui si sono verificati gli eventi. Questa lunga vicenda, conclusasi con la cancellazione, su iniziativa del GMC, dall’albo medico di PB privandolo della possibilità di esercitare la professione medica nel Regno Unito, ha avuto molte e profonde ripercussioni e implicazioni e solleva delle questioni molto importanti.
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La vita personale e professionale del Professor Bonhoeffer è stata danneggiata in modo grave e permanente. Inoltre, il suo contributo alla cardiologia, riconosciuto a livello internazionale e di particolare importanza per il Terzo Mondo, è prematuramente cessato, a molti pazienti kenioti è stata tolta l’opportunità di ricevere un trattamento salvavita, con conseguenze devastanti. Molti medici kenioti hanno perso l’opportunità di seguire validi corsi post-laurea. Fuori dal Kenya, si sono compromesse delle preziose e innovative ricerche, e molti progetti si sono interrotti. L’ospedale di fama mondiale dove il Professore Bonhoeffer era una figura leader ha perso importantissimi fondi per la ricerca e per progressi accademici e il GMC ha dovuto sborsare una somma considerevole per le due inutili comparizioni davanti alla Corte Suprema.
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Stiamo vivendo in un tempo in cui si pone un’attenzione straordinaria a reati di natura sessuale, particolarmente quando sono coinvolti minori, e poche persone negherebbero che è giusto fare tutto il possibile per valutare tutti i casi in cui ci sia il sospetto di un comportamento sconveniente. Questo non è mai stato messo in dubbio. Come si svolge questo compito è, però, una questione della massima importanza. Esiste una differenza fondamentale tra un comportamento che si prende cura e valorizza la vita e un’attività che vittimizza e sminuisce la vita, ma non sempre questa differenza viene percepita da coloro che sostengono di agire nel miglior interesse dei minori. Nel caso di Philipp Bonhoeffer si nota che tutti coloro che si dice siano state vittime di violenza hanno invece messo in evidenza il carattere umanitario e di sostegno che esisteva nel loro rapporto con Philipp. Tutte le presunte vittime si distinguono per la loro assenza. Le principali accuse contro Philipp nascono da una sola fonte, un individuo noto per essere un testimone inaffidabile e per nutrire un rivalità personale contro PB. Il GMC non ha ritenuto suo compito cercare di trovare una conferma delle dichiarazioni di questo giovane dalle altre presunte vittime, le quali, invece, hanno sempre negato in modo risoluto le sue accuse.
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Vale la pena di notare che la polizia, che aveva condotto in Kenya un’ampia indagine da cui non emerse alcuna incriminazione, in seguito dichiarò che, stranamente, tutta la documentazione degli interrogatori con i giovani era andata persa. Di conseguenza, non si è potuto prendere in considerazione nessun dettaglio delle loro dichiarazioni.
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Gli eventi che si dichiara che siano accaduti e che erano elencati nel giudizio della giuria potrebbero essere considerati sconvenienti se non valutati nel loro giusto contesto, ma a malapena potrebbero essere considerati in sé di una tale gravità straordinaria da giustificare i commenti suscitati o il modo in cui sono stati interpretati.
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Considerando i molti aspetti sconvolgenti di questo caso tanto pubblicizzato e tanto lesivo, mi chiedo seriamente quali siano i parametri con cui dobbiamo giudicare l’affermazione “agire nel miglior interesse pubblico” e che cosa abbiamo il ragionevole diritto di aspettarci dall’organizzazione che ha la duplice responsabilità di proteggere gli interessi sia del pubblico che dei membri della nostra professione?
Christian Brizard
Christian Brizard è un cardiochirurgo pediatrico francoaustraliano. E’ nato e ha studiato a Parigi. Nel 1995 ha lasciato la Francia per andare a vivere a Melbourne, Australia, dove è il Direttore della Unità di Cardiochirurgia Pediatrica presso il Royal Children’s Hospital. Christian Brizard è un Associate Professor all’Università di Melbourne. Svolge attività umanitarie e di ricerca.
Philipp B. è un grande amico mio e della mia famiglia da quando ci siamo incontrati 20 anni fa. E’ il padrino di uno dei miei figli. La nostra amicizia va al di là della mia ammirazione per i suoi molteplici talenti e per la sua intelligenza e anche al di là del nostro coinvolgimento nello stesso campo della medicina. Philipp è veramente un uomo sensibile, affidabile ed è, soprattutto, un uomo che ha fiducia negli altri.
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Non si può che restare colpiti dai numerosi progetti, programmi, avanzamenti di carriera e obiettivi che Philipp ha realizzato con successo nell’arco di pochi anni. La sua capacità di dare fiducia alle persone e di affidare loro responsabilità è stato un elemento essenziale in tutto ciò che ha realizzato. Questa sua caratteristica lo rende, però, vulnerabile e ha giocato un ruolo determinante in tutta questa tragedia.
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Fin da quel giorno del 2008 in cui Philipp venne sospeso dalla sua attività al Great Ormond Street Hospital (GOS), io e la mia famiglia abbiamo temuto per la sua reputazione, per la sua carriera e anche per la sua vita. Da quel giorno la nostra rabbia non ha fatto altro che aumentare davanti all’ingiustizia del processo a cui Philipp è stato sottoposto.
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Il mio nome è stato citato nei rapporti della polizia, perciò so che l’inchiesta della polizia contiene errori veri e propri, perlomeno nella parte dove io vengo citato. Nel 2001 io e mia moglie abbiamo passato alcuni giorni in Kenya con Philipp. Con noi c’erano alcuni membri della mia equipe ospedaliera e due ragazzi che Philip ha sponsorizzato per molti anni, uno di loro è l’accusatore. Era esattamente il periodo in cui si presume abbiano avuto luogo alcuni degli eventi in questione. Ritengo che sia impossibile che quel giovane allegro, espansivo, con un sorriso aperto subisse, o avesse subito nel passato, degli abusi sessuali da parte Philipp. So per certo che questo stesso giovane, con un suo collega, ha in seguito creato una fondazione falsa per attirare donazioni da nazioni occidentali, denaro che i due si sono poi messi nelle loro tasche.
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Poiché conosco Philipp molto bene e siamo sempre stati legati da una forte amicizia, ma anche per quanto scritto sopra, so che Philipp è innocente e non ha commesso nessuna trasgressione. Nonostante ciò, ho compreso, anche se con tristezza, la sua decisione di ritirarsi dalla vertenza giudiziaria e di non essere rappresentato all’udienza del GMC. Philipp si era reso conto di aver perso per sempre il desiderio di continuare a lavorare all’ospedale GOS o in qualsiasi altro posto nel Regno Unito. Nonostante la Corte Suprema avesse ritenuta la giuria del GMC prevenuta e non idonea a valutare la presunta trasgressione attribuita a Philipp, il GMC aveva confermato la sua volontà di procedere con l’udienza. Questo fatto, invece di rafforzare in Philipp il desiderio e la determinazione di continuare a difendersi, è diventato il cattivo presagio di una lunghissima, costosissima battaglia con molte fasi, per ciascuna delle quali si potevano prevedere solo altre avvilenti esposizioni sulla stampa britannica e un profondo tormento personale.
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Giungere a questa decisione deve aver richiesto a Philip una estrema capacità di comprendere se stesso, grande intelligenza e tremendo coraggio. Ritirandosi dalla causa e rifiutando di essere rappresentato legalmente, Philipp offriva al GMC l’opportunità di prendere una decisione amministrativa rapida e diplomatica. Invece, con la sua giuria inidonea e prevenuta, senza nemmeno ammettere che non era stato convocato alcun testimone a difesa e che non si era proceduto a un controinterrogatorio dell’unico testimone e nonostante il fatto che mai, né durante l’investigazione né durante l’udienza, fosse stato attribuito a Philipp un comportamento violento, sessuale o meno, il GMC si è assunto un ruolo messianico, ha pubblicato conclusioni inverosimili, le ha comunicate alla stampa e diffuse nel mondo.
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La storia di Philipp è una tragedia su molti livelli:
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• Personale per Philipp, perché Philipp non potrà mai più riscattare completamente il suo nome, salvo forse nel caso in cui il testimone annulli la sua testimonianza, ma anche perché Philipp ha dovuto rinunciare alla sua professione per la quale era particolarmente dotato.
• Per il mondo della medicina e per la nostra specialità, perché Philipp ha dovuto ritirarsi da qualsiasi attività medica. I pazienti non potranno più beneficiare della sua competenza e i colleghi più giovani non potranno imparare dai suoi insegnamenti. Tuttavia, i pazienti continueranno a beneficiare delle sue invenzioni (e il Great Ormond Street Hospital continuerà a ricevere i diritti dei suoi brevetti).
• Per l’Africa e per le attività umanitarie in generale. E’ triste pensare che in Africa ci sia uno schema di comportamento riconosciuto, in cui il benefattore può essere oggetto di inganno e truffa da parte dei beneficiari. E’ sconvolgente vedere Philipp vittima di un simile tradimento. Nel dramma di Philipp molte persone leggeranno un’altra ragione per limitarsi a fare una donazione a distanza come loro unica attività umanitaria (dare e dimenticare), o per non far niente del tutto.
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Con il suo aiuto, Philipp ha trasformato il destino e la vita dei giovani che ha sponsorizzato. E’ straordinario vedere queste persone diventare adulte, costruire una famiglia stabile e, armate di diploma di scuola superiore, iniziare una vita lavorativa. Ora che questa storia col GMC è terminata, ironia della sorte, Philipp continuerà probabilmente a sponsorizzare altri bambini. In passato, per fare ciò, Philipp ha perso il suo lavoro e ha quasi perso la vita. Purtroppo alcune persone sono convinte, e forse non si ricrederanno mai, che, riportando pettegolezzi di seconda mano e interpretazioni personali, abbiano fatto giustizia e salvato dei bambini dalle grinfie di un uomo malvagio.
Allen Tower
Allen Tower, Presidente della NuMed Inc
In tutti i miei oltre 50 anni dedicati alla produzione di cateteri cardiovascolari, Philipp Bonhoeffer è, tra i tanti medici con cui ho collaborato, uno dei pochi che ha contato moltissimo per la salute dei bambini cardiopatici di tutto il mondo. Ho incontrato Philipp 22 anni fa e con lui ho avuto un rapporto di lavoro stimolante e produttivo fin dal primo giorno. Sia Philipp che io non siamo interessati al denaro; ciò che ci spinge a fare è il desiderio di offrire a tutti i bambini del mondo nuove opportunità di salute. E insieme ci siamo riusciti. Philipp ha dedicato la sua vita ad aiutare i bambini dell’Africa e del mondo ed è per me un privilegio averlo conosciuto. Mi ha dato l’opportunità di impegnarmi e fare ciò che credo sia un lavoro importante. Faccio molta fatica a capire come possano esistere persone che cercano di distruggere tutto quello che Philipp ha realizzato con tanto duro lavoro. Chiunque l’abbia fatto, ha tolto dalla professione della Cardiologia Pediatrica uno dei suoi più preziosi rappresentanti. E’ una tragedia per tutti, specialmente per i pazienti che egli ha aiutato in tutto il mondo. Come si può permettere che questo succeda.
Daniel Sidi
Daniel Sidi, Prof. Università Paris V e Direttore della Divisione
Presidente del Consiglio ICOR (Istituto Cardiologico del Monzambico)
Vice Presidente Chaine de l’espoir (1995-2008)
Board of Chain of Hope (1997-2004)
Board of OSE (Organisation Secours Enfants, Help to the children in Paris)
Cavaliere della Legione d’Onore 2002
Ho già spedito una lettera all’avvocato di Philipp Bonhoeffer 3 anni fa (vedi lettera) per comunicare la mia convinzione della sua innocenza.
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Devo dire che ciò che Philipp ha vissuto in questi ultimi anni, e anche recentemente, a causa della ignobile stampa popolare è più che inaccettabile: è scandaloso.
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Rimpiango che Philipp e i suoi legali non abbiano combattuto contro il “processo” del GMC, tuttavia, comprendo come, dopo 3 anni e dopo le continue esposizioni sulla stampa britannica, egli abbia voluto semplicemente porre fine a questo incubo.
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Il Congresso Mondiale ha offerto un’opportunità fantastica alla Comunità della Cardiologia Pediatrica per mostrare la propria solidarietà a Philipp e per affermare il diritto umano di ogni individuo ad essere considerato innocente fino a prova contraria.
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Come ho scritto nel documento spedito nel 2009, sono tanto convinto dell’innocenza di Philipp che non avrei assolutamente alcun timore a chiedergli di prendersi cura dei miei nipotini, così come ha fatto 20 anni fa con i miei figli.
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Nei 12 anni passati insieme ho visto i grandi benefici che egli può offrire con la sua umanità. Ha, infatti, una particolare affinità con i bambini e, come “Montaigne”, grandi capacità per aiutarli (intellettualmente e, se necessario, anche finanziariamente) a scegliere e trovare la loro strada in questo mondo difficile. Ciò che ha realizzato in Kenya è tanto meraviglioso che gli inglesi lo hanno considerato con sospetto. Philipp è veramente un uomo umano e generoso che mette i suoi ideali al di sopra di ogni considerazione materiale. Cosa che i britannici fanno fatica a capire.
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Considero quello che è successo a Philipp la peggiore ignominia in cui mi sia mai imbattuto in tutta la mia vita.
Christine Yuko-Jowi
Dr.ssa Christine Yuko-Jowi, Senior Lecturer- Dipartimento di Pediatria e Salute del Bambino, Università of Nairobi, Pediatra e Cardiologa Pediatra
Ricordo con orgoglio quando, nel novembre 1991, l’allora giovane Dott. Philipp prese la mia mano tremante e mi disse: “Dott.ssa Jowi, questo è il modo di tenere in mano una sonda a ultrasuoni”. Ora, continuo a ricordare ai miei studenti: “Questo è il modo di tenere la sonda a ultrasuoni, così mi ha insegnato Philipp”. Quando c’è una difficile dilatazione mitrale ricordo sempre ai miei colleghi le manovre che Philipp faceva per entrare in una valvola mitrale stretta e il suo metodo funziona!
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Egli ha dato un volto completamente nuovo non solo alla Cardiologia Pediatrica, ma alla Cardiologia in generale in Kenya e nella regione. Philipp ha lavorato sodo per noi. Appena arrivava dall’aeroporto non aveva nemmeno il tempo per sistemarsi perché lo aspettava sempre una coda di pazienti con patologie molto difficili e strane. Egli non ha mai rifiutato nessun paziente se riteneva che avesse bisogno di aiuto. Lavorava fino a notte fonda ed era il primo ad arrivare nel laboratorio di caterizzazione il mattino dopo.
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Philipp è un uomo che ama la famiglia e tuttora tutte le nostre famiglie, nucleari ed allargate, lo conoscono, gli vogliono bene e lo adorano. Ha voluto conoscere i miei genitori nella Valle Lambwe e ha portato i suoi genitori a farci visita e a vedere le rare antilopi Roan.
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Da Philipp abbiamo anche imparato ad adottare e prenderci cura dei bambini bisognosi con la stessa generosità che ha lui.
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E’ grazie a Philipp se tanti volti grati sono in vita, è grazie al suo talento se tanti medici, giovani e non, possono eseguire alcune procedure. Se a Nairobi “esistono” tanti laboratori di caterizzazione è perché lui ha instillato in noi l’importanza di fare diagnosi accurate e trattamenti sicuri per i pazienti.
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Quando si è saputo del processo contro Philipp, “ho subito pensato che” le accuse erano false e prive di fondamento.
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Ero arrabbiata perché L (l’operatrice della Ong britannica) mi faceva molte telefonate pressanti per dirmi di presentarmi e parlare a sfavore di Philipp alla Polizia Britannica. Un invito che io ho declinato perché non c’era niente da dire contro di lui.
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Come Pediatra e madre di tre bambini e con sette bambini in affido, ho accompagnato Philipp e i suoi colleghi durante le “sue numerose” visite e non ho mai avuto una prova del fatto che lui tenesse comportamenti scorretti nei confronti “dei Bambini Kenioti”. Li conosco tutti molto bene e sono certa che se fosse successo qualcosa di significativo e sconveniente me ne sarei accorta. Alcuni di loro mi consideravano come la loro seconda mamma.
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Vale la pena notare che i favori che L, attraverso la Ong, fece ai bambini sponsorizzati da Philipp fanno nascere dei sospetti, specialmente quelli che fatti dopo l’inizio di tutta questa storia.
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In Africa c’è un proverbio che dice “La verità non arrugginisce e prima o poi viene a galla”.
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Abbi coraggio, Prof. Bonhoeffer.
Bazil Alphonce Ouma
Bazil Alphonce Ouma con i suoi due figli.
E’ per me un piacere presentarmi col mio nome, Bazil, e offrire la mia testimonianza come persona che è stata aiutata dalla mani e dal cuore generosi di un uomo nobile. Mio caro GMC, hai appena trascinato un uomo fuori dal laboratorio di emodinamica. Non solo stai uccidendo un uomo, ma in questo modo stai anche uccidendo tanti bambini, bambini che sono ammalati, bambini con problemi cardiaci. Questo uomo ha dedicato la sua vita al lavoro e al laboratorio di caterizzazione.
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Se qualcuno fosse realmente interessato a conoscere la verità su Philipp, farebbe bene a parlare con tutti i membri della piccola famiglia: i pazienti.
Dal mio punto di vista la sentenza è il risultato di una investigazione non appropriata. Ciò che mi ha stupito è che le prove sono state prese solo dalle dichiarazioni del testimone A., mentre noi, che siamo tutti gli altri, non siamo mai stati contattati nonostante il GMC avesse la possibilità di mettersi in comunicazione con noi per posta e per telefono. Se volete sapere di più su questa storia, contattatemi all’indirizzo, bazil_alph@yahoo.com
Evansone
Evansone
Io, Evansone, ho incontrato Philipp nel 2004 ed egli ha letteralmente cambiato la mia vita perché mi ha dato delle opportunità che non avrei mai sognato di poter avere. Ho ricevuto uno shock quando ho saputo della causa intentata contro di lui. Quando è successo ho perso tutto. Ho perso lui come mentore, non ho potuto iniziare l’università, ho perso la persona che si prendeva cura della mia salute, così ho anche avuto gravi crisi di salute.
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Durante il periodo delle investigazioni ho incontrato G (il poliziotto inglese) e L (l’operatrice umanitaria inglese) insieme a Bazil, per un pranzo all’Intercontinental Hotel di Nairobi. Era un incontro in preparazione dell’interrogatorio. E’ stato allora che mi hanno offerto l’opportunità di continuare gli studi se testimoniavo contro Philippp. Ho incominciato ad avere dei sospetti sull’investigazione. Perché L era venuta fin dall’Inghilterra per accompagnare il poliziotto quando era lei ad accusare? Perché era un poliziotto straniero e armato che veniva a interrogarci? Vista la situazione ho deciso che per nessuna ragione avrei fatto l’interrogatorio senza registrarlo. G non lo sapeva. Durante l’interrogatorio sono stato minacciato dai poliziotti inglesi. Mi hanno detto che commettevo un reato se non parlavo contro Philipp; mi hanno detto anche che non lo avrei visto mai più. G portava la pistola in vita anche durante l’interrogatorio. Non ho parlato contro Philipp perché sarebbe stato immorale e ingiusto. Dopo alcuni mesi mi ha contattato il legale di Philipp a cui avevo dato la mia registrazione. Con sua grande sorpresa aveva scoperto che la trascrizione dell’interrogatorio fatta dalla polizia inglese era diversa. Non corrispondeva alla mia registrazione. Sono sicuro che questo è il motivo per cui la documentazione della polizia “è andata persa”.
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La cosa sciocca di questo interrogatorio era che quelle persone avevano un chiodo fisso in testa.
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Poco dopo, a una mia parente stretta hanno offerto un lavoro nel Regno Unito se riusciva a convincermi a parlare contro Philipp, ma non ci siamo lasciati coinvolgere in questa storia.
Sono un cardiopatico e la mia salute in quel momento stava peggiorando. Mi ha detto che Philipp non si sarebbe più preso cura di me e che le stesse persone che volevano che io parlassi mi offrivano un trattamento dopo avermi detto che nessun altro mi avrebbe aiutato. Questa era la stessa persona della Ong che accusava Philipp. Non è un medico e voleva che io andassi in Inghilterra per un intervento chirurgico, invece di sottopormi al trattamento col catetere, come aveva deciso in precedenza la commissione medica.
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Questo non è etico. Stavano mettendo a rischio la mia salute e ciò era intimidatorio.
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Questo è quanto è successo.
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Una cosa di cui sono contento in tutta questa storia è che sono stato fedele a Philipp. Sono certo di aver fatto la cosa giusta, secondo la mia coscienza. Dio mi ha aiutato in tutti questi tempi difficili. Philipp c’è ancora per me. Mi dà consigli per i miei studi e mi ha inoltre aiutato a risolvere alcuni problemi di salute. Resta per me una figura paterna importante.
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E’ stata una grande delusione vedere come la generosità delle persone venga presa per debolezza.
Victor
Victor
Tutto è iniziato da L (l’operatrice umanitaria inglese) e T (testimone A), che mi si sono avvicinati facendomi promesse di vario tipo. Non ho capito che cosa stesse combinando L, fino a quando non è tornata in Inghilterra. Poco dopo mi ha chiamato e mi ha detto che c’era qualcuno che voleva sponsorizzarmi e mandarmi 160.000 Ksh tramite una signora di Naibori/Westland. Mi hanno detto di parlare contro Philipp, ma questo non ha mai funzionato con me. Allora non ho ricevuto il denaro.
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Quando G (il poliziotto inglese) è venuto col suo team a casa mia ad Awendo volevano che andassimo a prendere i miei fratellini più piccoli a scuola durante le lezioni per parlargli immediatamente. Noi ci siamo rifiutati e abbiamo offerto di farli parlare con loro alla fine delle lezioni. Quando hanno visto che non eravamo disposti a inventare storie contro Philipp hanno perso tutto il loro interesse. G mi ha detto che se non stavo attento finivo dietro le sbarre insieme a Philipp. Comunque, volevano andare a Kogello a visitare il paese natale del padre del presidente degli USA. Non hanno nemmeno aspettato la fine delle lezioni per parlare ai miei fratellini più piccoli.
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Sapevo che viaggiavano con L e che lei faceva parte del team inglese. Quando ho chiesto se anche Philipp era rappresentato dal suo legale inglese, G mi ha risposto che la sua presenza non era necessaria.
Francis
UN CUORE PER I CUORI
Ho incontrato Philipp quando avevo 21 anni, nell’agosto 2005, mentre stavo iniziando l’università. Da allora si è preso cura di me come un padre e io gli sarò sempre grato per il ruolo che ha avuto nella mia vita di studente e soprattutto nel mio sviluppo come persona.
La storia di Philipp è sconvolgente. Le accuse sono state fatte da T (lo studente keniota) e tutti sanno che T è un bugiardo, e per tutti intendo le persone coinvolte nella storia, in particolar modo quelle che hanno condotto l’investigazione. Il modo in cui T ha colluso con la polizia, il GMC e L (l’operatrice umanitaria inglese) è ingiusto e disumano.
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Quando è iniziata questa storia, T stava costruendo una casa e aveva sfruttato i fondi ricevuti da Philipp. Gli serviva più denaro per finire la costruzione. Philipp non era a conoscenza di questo fatto, mentre io ero nella situazione scomoda di sapere. Poiché T aveva ormai terminato il suo corso universitario, Philipp lo incoraggiava a trovare un lavoro, ma T sapeva che il salario, che avrebbe guadagnato lavorando come infermiere, non sarebbe stato sufficiente per completare il suo progetto. Secondo me, questo è stato il fatto fondamentale che ha causato il dramma di Philipp. E’ stato a quel punto che T ha detto che sua mamma era ammalata e che gli serviva del denaro per trasportarla in aereo all’ospedale per delle cure. Philipp ha pagato questo viaggio. Più tardi ho capito che tutto questo faceva solo parte della strategia di T per estorcere denaro e che sua madre non era mai stata ammalata.
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Ricordo come in quel periodo T era molto cambiato e si comportava in modo strano con Philipp, con me e gli altri studenti sponsorizzati da Philipp. Un giorno Philipp mi ha persino detto che non capiva cosa stesse succedendo a T. E’ stato allora che T è diventato molto amico di L, durante la missione umanitaria dell’agosto 2008 a Nairobi. I due erano inseparabili, e noi non sapevamo niente del male che stavano tramando contro Philipp. Io so che L provava attrazione per Philipp, ma non era corrisposta da lui.
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Quello che non riesco a capire è perché hanno voluto distruggere Philipp.
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Lo conosco molto molto bene e tutte queste accuse, semplicemente, non sono vere.
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La determinazione di T, di L e di suo padre di distruggere Philipp è stato uno dei comportamenti peggiori che io abbia mai visto in vita mia. Tutti quelli che conoscono il ruolo che Philipp ha avuto nella vita di T sono scioccati dal modo disprezzabile e disonesto in cui T si è comportato.
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Ho paura per Philipp, nonostante sappia che è un uomo estremamente forte. Ammiro il coraggio e la dignità con cui ha vissuto questi momenti incredibilmente difficili, senza farsi abbattere. Dopo che ha rinunciato a lottare contro le accuse ridicole del GMC, ha potuto aiutarmi a riprendere gli studi e a diventare la persona che sono oggi. Non aveva niente da nascondere e ha fatto bene a lasciare che queste persone malvagie l’avessero vinta. In tutta onestà, sapevo che aveva cose migliori da fare piuttosto che combattere contro persone che non fanno niente salvo ritardare procedure e alterare prove. La mia preoccupazione è che tanti pazienti che avrebbero beneficiato di lui come medico hanno perso questa occasione per sempre.
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E’ triste vedere come comportamenti pieni di genuina generosità e umanità verso gli altri vengano considerati con sospetto.